Dina Lauricella ad Atella racconta le donne che sfidano la 'ndrangheta

Dina Lauricella, palermitana, vive a Roma. Ha collaborato con «La Repubblica», «L'Espresso», «Il Fatto Quotidiano» e Radio Capital. Arriva in Rai nel 2003 e dal 2007 firma diversi speciali per Michele Santoro, fra cui: Inferno Atomico, premio della critica Ilaria Alpi; Cosa vostra, dove intervista per la prima volta in tv il figlio di Provenzano e Stato criminale, che trae spunto dal libro di cui è autrice con Rosalba Di Gregorio, Dalla parte sbagliata. La morte di Paolo Borsellino e i depistaggi di Via D'Amelio (Castelvecchi 2014, 2018), premio Marco Nozza per il giornalismo d'inchiesta. Nel 2014 vince il premio nazionale Paolo Borsellino (Targa del Presidente della Repubblica) per il giornalismo. Nel 2019 vincitrice del premio letterario nazionale"Salvatore Cambosu" per il libro "Il codice del Disonore". Ha collaborato con Federica Sciarelli al programma «Chi l'ha visto?» di Rai 3. Oggi conduttrice del programma di RAI 3 "Disonora il Padre".

Dina Lauricella sarà ad Atella, Sabato 22 Febbraio, per presentare il suo ultimo libro, pubblicato nello scorso mese di Luglio per Einaudi: "Il codice del disonore. Donne che fanno tremare la 'Ndrangheta" La giornalista, che ha alle spalle anni di inchiesta sulla mafia, ci regala la narrazione appassionata di un fenomeno recente di grande importanza: per la prima volta nella storia della 'Ndrangheta le figlie e le mogli dei boss collaborano con la giustizia denunciando le loro famiglie.

Simona, Maria Concetta, Giuseppina, Maria. Figlie ribelli della 'ndrangheta. Le madri le hanno educate alle botte e al  silenzio. Devi imparare a prenderle e poi a negare, ma quali botte? Devi sopportare e obbedire, dire sì, sempre sì: al padre, ai fratelli, al marito che non hai scelto e poi anche ai figli. É la legge della famiglia, o del clan, fa lo stesso, non ammette libertà. Simoma, Maria Concetta e le altre hanno osato dire no, quella fine non la volevano fare: botte e silenzio, sangue e lacrime. Qualcuna ha pagato la rivolta con la vita. Sei pazza, ti inventi le cose, fatti curare, urlava la madre a Simona che voleva denunciare il padre. Ma come hai fatto a sopportare tutto questo?, le chiedeva la figlia. E la donna: perché, che ho sopportato?  Le sembrano niente trent'anni di “legnate”.

L'evento, importante occasione culturale, di condivisione e riflessione, nasce grazie dalla collaborazione tra Ama Utility, Pro Loco Vitalba, Comune di Atella, Cdo Basilicata, Visioni Urbane e Gaia TV.

Dialogheranno con l'autrice il Dott. Angelo Petrino e l'Avv. Francesco Ciampa.

L'appuntamento è alle ore 18,30 nella Sala dell'ex Biblioteca di Atella.

 

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